Perchè registrare un marchio?
Un marchio rappresenta l’identità stessa dell'azienda e riassume in sé lo spirito e le caratteristiche peculiari che si vogliono comunicare al pubblico. È, visivamente, il primo impatto che si riceve e non stupisce che quindi, a livello comunicativo, siano indispensabili originalità e unicità. A tal proposito, registrare un marchio diventa un passo fondamentale per evitare che altri possano imitarlo, sfruttandone impropriamente e ingannevolmente la notorietà del marchio, spesso creando confusione nell'utente finale. In tal senso, la legge è molto chiara e stabilisce che si può impedire l'utilizzo di un marchio registrato che sia uguale o simile al proprio, specialmente se il servizio proposto è analogo.
Le tipologie di marchio possono essere diverse e dipendono dalla fantasia del creatore, dal tipo di messaggio che si vorrebbe comunicare e, non ultima, dalla ricerca di anteriorità. Tale ricerca dovrà essere effettuata al fine di non imitare, anche involontariamente, marchi già esistenti per le motivazioni di cui già accennato e va fatta in modo capillare, anche in tutto il mondo. Ciò è ancora più importante se il marchio da registrare non sarà valido solo in Italia ma in tutta Europa o persino a livello globale. Ovviamente questa scelta di validità sarà dettata dal tipo d'impresa (o di catena d'imprese) che si sta fondando: se si tratta di una piccola realtà che difficilmente varcherà i confini italiani, può essere sufficiente un marchio italiano, mentre se si ha intenzione di espandersi a breve, la scelta migliore può rivelarsi il marchio europeo. La procedura è simile, ma i costi cambiano in maniera sostanziale.
A livello pratico, il marchio potrà essere solo costituito da immagini e combinazioni di colore, e in tal caso si definirà figurativo; fanno parte di questa categoria anche i loghi che riportano forme astratte, riproduzioni più o meno stilizzate di oggetti reali e tutto ciò che non siano parole o frasi. In quest'ultimo caso, ovvero se il marchio è identificato da una o più parole senza una particolare rappresentazione grafica, si parla di marchio denominativo. Qualora si opti per la combinazione delle due tipologie, allora si tratterà di un marchio misto (o complesso). Anche in questo caso, la scelta sarà molto personale, anche se più impegnativa.
Decidere di registrare un marchio italiano o europeo è relativamente semplice, perché basta guardare al tipo di azienda per capirne le potenzialità di espansione, mentre decidere quanto rendere complesso il marchio può risultare un lavoro che richieda persino mesi. Ogni imprenditore sa che, più il messaggio è semplice e immediato, più facilmente rimarrà impresso nella mente delle persone. D'altra parte, un logo troppo lineare e astratto senza alcun richiamo all'azienda potrebbe risultare così anonimo da non consentire un subitaneo collegamento; la parola d'ordine, in questo senso, sarà dare personalità al marchio. Come per molte cose, ci vuole la classica via di mezzo che comprenda una figura evocativa del prodotto (come ad esempio la famosa marca di gelato con la faccina che si lecca i baffi) o una frase che riconduca solo ed esclusivamente a quel brand (come il noto adagio di un mobilificio italiano). Sarà inutile creare un logo disordinato con troppi elementi che possano confondere il consumatore, specie in caso di marchi misti, quindi bisognerà puntare su una figura originale e meno complessa possibile se si deciderà di inserirvi una frase, e viceversa.
17/08/2019